E tu… Lo conosci il vino in Bag in Box?
Il Bag in Box è il contenitore ideale per il vino sfuso. Detta in maniera così netta e asciutta può sembrare un’esagerazione bella e buona. Questa affermazione nasce, tuttavia, dall’esperienza quotidiana di chi lavora nel settore della ristorazione e, in particolare, in quello della vendita e mescita di vino.
In molte parti d’Italia stiamo assistendo, infatti, ad una riscoperta del vino sfuso; il Bag in Box, proprio in questi luoghi, sta sempre più guadagnando fama e pubblico di estimatori. La domanda che dobbiamo porci ora è: come mai dopo anni di buio totale il vino sfuso sta vedendo questa rinascita?
Il vino sfuso una tradizione perduta
In passato il vino sfuso era un prodotto assai diffuso, era abitudine andare in cantina, comprare il vino e travasarlo nelle bottiglie. Ogni anno era quasi una tradizione familiare in molte zone d’Italia. Con il tempo, il vino sfuso è diventato però sinonimo di vino di seconda categoria. Un po’ perché è significativamente migliorata la qualità e la reperibilità del vino in bottiglia fatto “ad arte”; secondariamente perché la vita frenetica ha reso difficile trovare il tempo per cercare le cantine con un prodotto sfuso all’altezza dei vini in bottiglia. Con l’aggiunta che questi ultimi sono più facilmente reperibili nei negozi sotto casa.
In ultimo, in molte aree dello stivale, il colpo di grazia lo ha dato la ristorazione; infatti bar e ristoranti hanno cominciato a proporre un vino sfuso “della casa” non proprio in linea con gli standard di qualità richiesti da chi lo beve. Il vino sfuso, in sostanza, era diventato il canale di vendita del prodotto di scarto; quello che non veniva imbottigliato e che veniva venduto a prezzo bassissimo e che quindi permetteva ricarichi enormi a chi lo rivendeva.
Tutti questi fenomeni hanno progressivamente allontanato i consumatori di molte aree dal vino sfuso. Questo è diventato un prodotto di basso prezzo e di bassa qualità: niente, insomma, che un vero intenditore di vini berrebbe mai!
Il vino sfuso in Bag in Box: la ripresa grazie a cantine eccellenti e confezioni innovative!
Da qualche anno il paradigma vino sfuso uguale vino di scarso livello, sta cambiando. Ciò sta avvenendo grazie soprattutto a cantine di alto livello che si stanno cimentando nella produzione di vini sfusi di elevata qualità. Queste cantine vendono sfusi i loro vini di punta, dalla stessa linea produttiva di quelli che verranno imbottigliati. Anche il prezzo, seppur più basso di quello in bottiglia, rispecchia la qualità del prodotto che commercializzano.
Contributo attivo a questa ripresa della vendita del vino sfuso, lo hanno sicuramente dato i vini del sud e del centro Italia; in queste zone, infatti, la vendita del vino “dalle botti” non si è mai realmente fermata. Inoltre, il secondo contributo attivo arriva dall’introduzione dei Bag in Box come contenitori. Questa particolare modalità di confezionamento del vino sfuso ha permesso di rendere l’acquisto e la conservazione dei vini giovani molto più alla portata di tutti. Anche chi vive in città può, infatti, acquistare grandi quantità di vino senza avere il problema di recarsi attivamente in cantina, prendere le damigiane, travasarle in bottiglia e avere tempi stretti per il consumo. Grazie, ai Bag in Box è possibile acquistare vino sfuso di qualità anche in città, averlo pronto da bere e poterlo conservare a lungo.
Cantina San Giacomo Un esempio virtuoso di vino sfuso e alta qualità|
Un esempio di cantina che ha contribuito attivamente alla rinascita del vino sfuso è Cantina San Giacomo (http://www.cantinasangiacomo.it) situata a Rocca San Giovanni nella provincia di Chieti. Questa cantina, che ha vinto l’oscar “Bere Bene” del Gambero Rosso ed è presente nella “Guida essenziale ai vini d’Italia” di Davide Cernilli, produce e vende vino sfuso di qualità dal 1971 ed è stata una delle prime a passare al Bag in Box. Ecco cantine come queste hanno rilanciato e stanno rilanciando i consumi di vino, inteso non solo come piacere edonistico d’Elite, ma anche come compagno della nostra quotidianità. Grazie ad un vino giovane, beverino, ma di grande qualità!
Cos’è il Bag in Box e perché è il contenitore perfetto per il vino sfuso
Il bag in box è un contenitore per alimenti (tendenzialmente liquidi) composto da un sacchetto, dotato di rubinettino (BAG), racchiuso in una scatola di materiale rigido (BOX), usualmente cartone. I materiali utilizzati per fare il sacchetto proteggono, inoltre, il vino sfuso dalla luce, dall’aria e, in parte, anche dagli sbalzi di temperatura
La caratteristica principale del bag in box è che il sacchetto è riempito sottovuoto e quindi senza che l’aria entri nel sistema, ma non solo, anche la fase di consumo avviene senza che nel sacchetto entri aria; a mano a mano che ci riempiamo le nostre bottiglie, grazie alla valvola di uscita e alla flessibilità del materiale, il sacchetto si comprime, senza che si formino bolle d’aria all’interno.
L’acquisto tradizionale di vino sfuso
Nell’acquisto tradizionale di vino sfuso, per esempio, è fondamentale travasare il vino dalle damigiane alle bottiglie entro massimo un paio di settimane e completare l’operazione entro e non oltre, uno o due giorni (comunque sempre il più rapidamente possibile). Nella damigiana vuota per metà, infatti, la superficie del vino a diretto contatto con l’aria e quindi con l’ossigeno, è molto ampia. La degradazione per iper-ossidazione del vino è perciò molto veloce.
Ecco che travasare il nostro vino con i bag in box, a mano a mano che lo consumiamo, diventa facile, rapido e assolutamente non problematico. Eviteremo di perdere vino e avremo tutto il tempo per consumarlo con calma. Grazie alle tre componenti del Bag in Box il sacco, il cartone e il rubinetto con valvola, anche successivamente all’apertura della confezione, il vino come già detto, è preservato dal contatto con gli agenti esterni; pertanto, può essere conservato nella confezione aperta anche per un mese senza che la qualità crolli drasticamente. In particolare, per i vini bianchi, grazie al frequente posizionamento in frigorifero, la durata si è dimostrata davvero lunga e non finire una confezione risulta davvero difficile.
Un ultimo vantaggio per quanto riguarda il Bag in box è il prezzo di acquisto. Questa confezione per il vino, infatti, costa meno di bottiglie e bottiglioni e consente di mantenere il prezzo del vino sfuso relativamente contenuto.
Riassumiamo i vantaggi del Bag in Box
Riassumendo, possiamo dire che il Bag in Box ha i seguenti vantaggi:
- Protezione del vino dal contatto con l’aria prima e dopo l’apertura della confezione
- Protezione da luce, sbalzi termici e dal contatto con agenti esterni (es. muffe e batteri)
- Prezzo di acquisto del vino particolarmente conveniente rispetto a bottiglie e bottiglioni
- Massima praticità sia per il trasporto che per l’immagazzinamento (leggero, resistente, maneggevole, impilabile)
Il Bag in Box e la qualità del vino sfuso: miraggio o connubio possibile?
Ecco spiegati i grandi vantaggi di una confezione innovativa che ha permesso al vino sfuso di tornare sulle nostre tavole, nelle enoteche e nei ristoranti. Riguadagnando praticità e dignità, il vino sfuso ora può davvero essere considerato un’alternativa al vino in bottiglia. Ovviamente rimane un vino giovane, che non può evolvere, quindi se il vostro intento è quello di avere vini da degustazione a lungo invecchiamento, beh… allora le bottiglie sono ancora le protagoniste della storia. Se quello che state cercando è un vino beverino, di buona qualità, che vi accompagni tutti i giorni durante i pasti o durante un aperitivo con gli amici, allora il vino sfuso in bag in box è ad oggi la scelta con il rapporto qualità, prezzo e praticità migliore in assoluto.
Il Bag in Box: risparmio, praticità e bassi sprechi anche per il Ristoratore e l’Enoteca
Appurato che dentro ai bag in box abbiamo un vino sfuso di qualità, possiamo concentrarci ora sul perché può essere la scelta migliore, non solo per il consumatore finale, ma anche per ristoranti ed enoteche.
Per prima cosa i forrmati sono innumerevoli, i più comuni, vanno dai 3 ai 20 litri. Nel settore del vino la confezione da 5 litri è al top dei consumi in Italia. All’interno di questa scelta così ampia e flessibile, occorre avere ben chiaro il tipo di utilizzo che vogliamo fare del nostro vino in bag in box. Ad esempio, se intendiamo dotarci di un sistema completo di spillatura (si esistono aziende che forniscono impianti per il vino adatti ai bag in box), allora utilizzeremo le confezioni più grandi. Se invece siamo un’enoteca e vogliamo vendere direttamente al pubblico, ci concentreremo sulle confezioni da tre e cinque litri. Esistono persino piccole botti in legno, ideali per i ristoranti (dette “botti per bag”), per offrire un’immagine meno “industriale” ai clienti.
Come potete vedere, se siete ristoratori o rivenditori di vino, sicuramente esiste la soluzione ideale per voi. Tramite i bag in box potrete avere un “vino della casa” all’altezza delle aspettative dei vostri clienti e garantirvi un sicuro ritorno di immagine e un ottimo guadagno: il tutto, minimizzando gli sprechi!